Il lavoro multidisciplinare
La maggior parte delle persone che confliggono con il cibo e con il corpo si rivolgono in prima istanza a professionisti della nutrizione, con l’obiettivo di iniziare una dieta per modificare il corpo e sentirsi meglio.
Tuttavia, la modifica del corpo – oltre a non essere mantenibile sul lungo periodo per molte persone – spesso non è sufficiente per raggiungere lo stato di benessere ricercato.
Le motivazioni possono essere diverse: da un lato, il rapporto con il nostro corpo non riguarda solo il modo in cui appare, ma anche ciò che pensiamo e le emozioni che proviamo nei suoi confronti; dall’altro, alcune volte attribuiamo al corpo e al cibo responsabilità che non hanno e l’assenza di benessere è imputabile a problematiche in altre aree di vita.
Per questo motivo, anche in assenza di disturbi alimentari, l’intervento psicologico può rivelarsi utile al fine di migliorare la qualità di vita.
Ciò non significa che un intervento nutrizionale non sia necessario, ma che, nella maggior parte dei casi, da solo non sia risolutivo in caso di rapporto complicato con cibo e corpo.
Questo è vero soprattutto se consideriamo l’approccio nutrizionale tradizionale, volto prevalentemente alla perdita di peso. In presenza di conflitto con cibo e corpo, serve un approccio diverso, che si ponga come obiettivo la promozione di comportamenti di benessere sostenibili nel tempo. Tra essi, avere un’alimentazione varia ed equilibrata basata sull’ascolto di tutti i bisogni – fisici e psicologici – legati al cibo e fare movimento piacevole, non finalizzato solo alla modifica del corpo.
Per questo motivo, nel nostro lavoro, oltre ad un approccio non prescrittivo e non focalizzato sul peso, adottiamo un approccio multidisciplinare, coerentemente con quanto indicato nelle Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione (2017)*.
Adottiamo tale approccio anche in assenza di disturbi alimentari conclamati in quanto crediamo nella sua efficacia e che ogni difficoltà riguardo a cibo e corpo meriti attenzione e cure adeguate, al di là di qualsiasi etichetta diagnostica e forma corporea.
*Ciò significa che devo per forza fare un percorso con entrambe (e contemporaneamente)?
No, il percorso di ogni persona è unico e varia in base a necessità di carattere clinico e individuali.
Ci piace immaginare i nostri interventi – e quelli di altre figure professionali – come tasselli di un puzzle.
Certe persone hanno già incastrato diversi tasselli del proprio puzzle e gliene manca uno soltanto. Altre ne hanno più di uno da collocare, ma i tasselli rimanenti non devono necessariamente essere posati nello stesso momento. In alcuni casi lavorare su più tasselli contemporaneamente è più vantaggioso per la persona, ma ciò non significa che farlo separatamente sia inefficace.